IL TRENO SPI

in #ita6 years ago

Nella mia vita sono sempre stato un grande viaggiatore, soprattutto sui mezzi pubblici: autobus, pulmini ed in particolar modo treni.
Sono un amante dei viaggi in treno.
Oggi vi vorrei quindi raccontare la storia di un treno.

Il treno di SPI


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CC0 Creative Commons

Questo treno era un treno giovane, aveva appena un anno, e lo avevano costruito delle menti particolarmente ingegnose, che avevano capito che questo treno, con molte probabilità sarebbe arrivato lontano nelle terre di Steemit, un mondo nuovo ed inesplorato. L'obiettivo primario era viaggiare: non esisteva una meta. Viaggiare per conoscere.
La particolarità di questo treno era che su di esso potevano salire solo chi avesse il biglietto con la siglia ITA. All'inizio erano veramente pochi ed il treno era composto da appena 2-3 carrozze.
I primi viaggiatori, insieme ai creatori del treno SPI si posizionarono in cima al treno.
Alcuni di questi passeggeri erano saliti con la consapevolezza che il loro obiettivo fosse viaggiare, ma molto probabilmente con la macchina che avevano a casa avrebbero avuto maggiore libertà e sarebbero riusciti a raggiungere mete più lontane; avevano comunque preferito salire su quel treno, perché senza di loro quel treno non sarebbe neppure partito.

Durante il viaggio i passeggeri si scambiavano opinioni e storie: chi parlava di scienza, chi di cucina e chi di sport. Le tematiche erano varie e tra le varie carrozze c'era un bel via vai di persone.
Il treno durante il suo viaggio si fermava lungo le varie stazioni che trovava: alcuni utenti sceglievano di scendere e molti altri invece salivano. Inizialmente ai nuovi passeggeri era destinata una carrozza speciale, dove alcuni "controllori" spiegavano quali fossero i comportamenti da tenere sul treno e come muoversi al suo interno. Una volta che avessero dimostrato di aver compreso le regole avrebbero avuto libero accesso a tutte le carrozze ed incontrare anche gli altri.

Treno_regionale_italiano.JPG
CC3 Creative Commons

Il viaggio proseguiva libero nel suo percorso, stazione dopo stazione; passeggero dopo passeggero. C'era chi con il tempo acquisiva maggiore esperienza e chi invece ammirava i creatori per aver creato questo magnifico treno per poter viaggiare tutti insieme in Steemit.
Ovviamente il treno aveva bisogno di carburante per poter continuare la sua corsa: finanziatori dal grande cuore e gli stessi creatori del treno SPI compravano quel carburante che permettesse al mezzo di procedere inarrestabile soprattutto rapido.

Mentre il treno viaggiava, alcuni passeggeri erano soliti guardare del finestrino e notare come ci fossero tanti utenti che viaggiassero per Steemit non sul loro treno: alcuni con auto sfreccianti e dalla grossa cilindrata andavano in lungo ed in largo velocissimi, ma moltissimi erano anche a piedi e da soli. Alcuni preferivano notare quei viandanti solitari e lenti, mentre altri erano più propensi ad essere incuriositi dai proprietari di belle auto sportive.

Per incentivare la condivisione delle storie sul treno si era scelto anche di regalare dei premi, così che il viaggio potesse proseguire con maggiore facilità. Tali premi spettavano giornalmente ai più meritevoli, scelti dal gruppo dei controllori. C'era chi vinceva spesso e chi mai. In particolare chi era solito vincere molto spesso creava malumore tra chi invece si vedeva spesso perdente. Così si scelse che si sarebbero dati solo due premi ogni settimana allo stesso passeggero, così che i premi fossero equamente distribuiti.

Questo non piacque a tutti, ma erano le regole che i costruttori del treno SPI avevano scelto di adottare. I passeggeri per un attimo sembrarono quasi dimenticare quello che fosse stato il treno prima dei premi.
Un giorno però le proteste iniziarono ad essere sempre più accese e molti iniziarono a pensare che il treno fosse di loro proprietà, poiché loro stessi, in maggioranza, erano il treno stesso; dimenticandosi però che il treno fosse di proprietà di chi lo aveva costruito e procedesse grazie a chi metteva il carburante.

Così una sera il treno rallentò moltissimo.
Si fermò quasi.

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CC0 Creative Commons

Non si seppe esattamente la causa, ma sta di fatto che molti pensarono di scendere e di proseguire il cammino per la loro strada, a piedi come molti altri; certi proposero di trovare un pulmino e proseguire con quello , ma per molti questa sembrò una soluzione troppo fantasiosa; altri iniziarono a cercare un altro mezzo.
La maggior parte però decise di rimanere sul treno, ormai quasi fermo.

Le storie si continuavano a raccontare su quel treno, ma non era più come prima. Non c'erano più i premi che avevano fatto sognare alcuni/molti passeggeri. Il treno incominciava a diventare molto triste. Il malumore serpeggiava: perché questo treno si era fermato? Eppure a tutti piaceva viaggiare e raccontare storie!
Quale miglior cosa se non il treno SPI?
Molti tristemente si arresero, senza capire il motivo per cui, un bel treno come quello di SPI, tutto d'un tratto si fosse fermato. Le ipotesi erano tutte dirette in un'unica direzione: il malumore interno dei passeggeri nei confronti di chi quel treno lo aveva costruito e lo faceva viaggiare era la causa di tutto.

MORALE DELLA FAVOLA

Anche se poi una favola non è...forse!
Queste persone malcontente se ne scendano dal treno e proseguano il loro viaggio da sole, senza dare fastidio agli altri passeggeri che vogliono continuare ad abitare quel treno che ha fatto conoscere loro tante persone e tante storie. Gli scontenti continuino il loro viaggio a piedi o su qualsiasi altro mezzo senza disseminare malumore sul treno che era tanto felice.
Perché la tua libertà finisce quando inizia quella degli altri!

...d'altronde è comunque pur vero che mettere d'accordo 25 persone è sempre più facile che metterne d'accordo 500. Se si sceglie di farne salire 500, il rischio che qualcuno non voglia viaggiare nella stessa direzione ci può pur essere, ma se queste persone sono il 10%, quanto può valere la loro parola? E soprattutto: a causa loro, il treno che tanto è costato a chi lo ha costruito e lo ha portato in giro per Steemit dando soddisfazione a moltissimi passeggeri, può fermarsi?

IO PENSO DI NO!

Guardiamo di far ripartire questo treno, che ancora il viaggio è lungo e tante persone voglio conoscere storie e luoghi inesplorati!

Sort:  

Come detto da altri, è una metafora più che azzeccata. Hai avuto una notevole delicatezza a raccontarci questa storia.
Io credo ancora che quel treno possa tornare a creare tante cose belle.

Perchè il treno SPI possa ripartire sarebbe necessario che ci fosse collaborazione e non persone che si attaccano o deridono a vicenda. Da persone mature sarebbe necessario trovare un punto di incontro.
Se poi la maturità non c'è, il treno continuerà lento fino a fermarsi.
Ma siamo stati noi la causa.

Siamo stati noi non c'è dubbio, proprio per questo con collaborazione saremo noi a farlo ripartire.

Sei uno spettacolo clamoroso @moncia90.
Qualunque sia il pensiero che alberga in ognuno di noi bisogna prendere atto che questa analogia con il treno è spettacolare e tiene conto davvero di quale sia stata la storia di questi 12 mesi.
Sei un genio.

Ho voluto dire la mia, cercando di esere più oggettivo possibile. Se tutti abbiamo uno scopo comunque perchè qualcosa o qualcuno può ostacolarci?
Siamo una potenza, un'eccezione qui su Steemit.
Un treno SPI che viaggia a ritmi serratissimi.
Perchè arrestarsi e perdere tutto ciò che abbiamo (avete, perché io sono arrivato da poco) costruito?

Davvero molto piacevole come sei riuscito a trattare la questione dolente , complimenti.

Ho sentito la necessità di parlare di un argomento così scottante in questi giorni per la nostra comunità. Il paragone, il parallelismo, la metafora del treno SPI serve solo a facilitare l'analisi, poichè troppo spesso siamo poco autocritici: in questo modo, vedendo la situazione come un qualcosa diverso da noi, l'analisi è facilitata.

Bellissima metafora! Io penso che ciò che segna, insegna... pertanto... avanti tutta ❤️💪🏼
Grazie per questo articolo!

Grazie a te per aver commentato!
Fermarsi per riflettere è spesso importante, così che il primo passo da fare dopo sia ben pensato.
Sta di fatto però che il primo passo dopo ci debba essere, soprattutto con la consapevolezza di aver imparato molte cose restando fermo!

Mi trovi d’accordo.

bel post! Il paragone col treno mi è piaciuto, complimenti :)

Sei molto gentile. Grazie del commento!

Se si sceglie di farne salire 500, il rischio che qualcuno non voglia viaggiare nella stessa direzione ci può pur essere

Il paragone con il treno è azzeccatissimo, per una particolare ragione: a decidere la destinazione non sono i passeggeri, ma il treno stesso. Ci sono dei binari su cui il mezzo deve muoversi e non può spostarsi per accontentare quei pochi che vogliono andare altrove. Se tu vuoi andare là dove va il treno, allora sali, altrimenti resti seduto sulla panchina della stazione e attendi (o prendi l'auto, vai a piedi, chiami un taxi...). Hai cambiato idea sulla destinazione da raggiungere? Scendi e aspetti il treno successivo (se mai ci sarà).

Poi, ovviamente, ben vengano tutti i feedback. Se il viaggio è scomodo, se ci sono bambini rumorosi o passeggeri che poggiano i piedi sporchi sui sedili (ogni riferimento ai miei viaggi in treno è puramente... voluto), è giusto parlarne. Ma col capotreno, non scrivendolo sui muri (o, peggio, sulla carrozza del treno stesso), ché la gogna pubblica non ha mai risolto, e mai risolverà, nulla.

My Two Cents.

Comunque, complimenti per questo post! So che il mio resteem non servirà a molto, ma almeno potrò portarlo per sempre sulla mia bacheca...

Sei molto gentile, soprattutto per esserti soffermata sul mio post ed aver lasciato un commento così elaborato.
Vorrei sottolineare un tuo passaggio:

è giusto parlarne

Chi ha parlato del treno SPI?
Nessuno (o pochissimi)!
Chi ha fatto polemica?
Molti. Troppi. E male!
Non si parla facendo polemica o puntando i piedi.
Si parla creando un dialogo in cui il RISPETTO regna sovrano. Il treno non va dove decide una persona. Va dove è giusto andare.
Ma lo si sceglie tutti insieme: chi ha maggiore autorità avrà un potere decisionale maggiore, ovviamente, ma TUTTI INSIEME.
In questo modo chi ha ragione sarà premiato, mentre chi si pone in malo modo sarà fatto scendere dal treno. Non solo dai controllori, ma anche da tutti i passeggeri.

Su un treno paghi il biglietto in base ai chilometri da fare. Un treno ha sempre una stazione di partenza e una di arrivo. L'arrivo in questo casa era. Il concetto di portare tutti a crescere. Se paghi il biglietto, rispetti le regole, se nessuno le paga, ci sono solamente regole di convivenza sociale.

La tua libertà finisce quando inizia quella degli altri!

Il treno SPI va a nord. Se chi sale vuole andare a nord è ben accetto.
Se un giorno i costruttori e controllori del treno decidono di andare ad ovest (e non a sud tornando indietro) chi preferisce continuare la sua strada verso nord non può più stare sul treno. I diritti di chi vuole andare a nord hanno lo stesso valore di chi vuole stare su quel treno indipendentemente da dove vada!
Chi purtroppo vuole andare a nord deve così scendere da quel treno diretto ad occidente.
Non si possono aizzare gli altri passeggeri a chiedere, richiedere e continuare a chiedere di andare a nord.
Se la meta è ovest, questa rimane.
Poi possiamo discutere se i modi con cui si è scelto di andare ad ovest; se siano quelli giusti, rispettosi anche degli altri con i quali condividi il viaggio, ma non certo aizzando le folle con i forconi o "punzecchiando" chi quel treno lo guida.

Rimane il punto che per salire sul treno paghi il biglietto.

C'era chi combatteva contro i mulini a vento. Io ho mollato da un pezzo.

Secondo me il punto focale è che per salire su questo treno NESSUNO ha pagato il biglietto: si sale gratis e ci porta lontano. Semplicemente starci sopra ci da veramente il diritto di lamentarci del servizio (tutt'altro che scadente) o della destinazione?

Non si dice "a caval donato non si guarda in bocca"?

Ciao @moncia90! Bellissimo post che rende benissimo l'idea del viaggio che stiamo facendo insieme.
Purtroppo c'è chi si è dimenticato sia della locomotiva sia del fatto che siamo saliti gratis su un treno super-lusso...

Grazie mille per la valutazione superlativa.
Vorrei comunque ricordare che su quel treno si sale gratuitamente e non si acquisiscono dei diritti effettivi; è anche vero però che il RISPETTO regola il tutto.
Se ci si prefigge di costruire una comunità come quella che vuole essere il treno SPI questo elemento è imprescindibile perchè questo prosegua il suo viaggio.
ATTENZIONE PERO'!
Il rispetto ci vuole sempre da parte di tutti verso tutti: costruttori, controllori e passeggeri.

Hai reso perfettamente l'idea con una metafora azzeccatissima.
Come dici tu, "ancora il viaggio è lungo"!
Grazie per il bellissimo articolo :)

Grazie a te per il bel giudizio!
Abbiamo conosciuto altri passeggeri, le loro storie e le loro idee. Ora siamo (quasi) fermi!
Ripartire dovrebe essere il nostro primo obiettivo.

sei riuscito a rendere gradevole una storia decisamente bruttina
il finale non lo hai ancora scritto, per fortuna.
speriamo che, come nella migliore tradizione letteraria, si risolva tutto in un lieto fine, qualunque esso sia.

La vita, come il percorso del treno SPI è fatta di alti e bassi: certi momenti credi che il mondo ti cada addosso ed altre volte invece ti senti Dio.
Adesso dobbiamo essere noi, tutti insieme, passeggeri, controllori e creatori a creare il nostro FINALE.
Noi siamo fautori del nostro futuro!

Noi siamo fautori del nostro futuro!

questo lo ha scritto qualcun'altro ma mai come in questo caso è azzeccatissimo

Non trovavo la citazione...

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