STORIE di FANTASMI - pt1

Cimitero di Bombardone, Pavia¹. Nella cappella dove riposa il conte Weil Weiss, la notte si sentono gemiti, sussurri e grida sommesse. Fenomeni così tangibili da richiedere l'intervento del parroco. Si pensa, si ipotizza e si arriva a credere che la causa di tutto sia il fantasma del barone. Ad ispezionare la cappella arrivano anche carabinieri...
In una villa in provincia di Cuneo² c'è una famiglia preoccupata: rumori secchi e tonfi provengono di notte dal solaio. Gli esperti del Cicap (Centro Italiano per il Controllo del Paranormale) intervengono. Si tratta di un altro fantasma?
Castello di Spezzano (Modena)³. Dagli scantinati arrivano rumori di ferraglie e musiche strane. Al castello è stato annesso un ristorante. Il figlio dell'oste scende la scala buia, apre una porta da dietro la quale proviene una flebile luce. Non vede molto, ma riprende tutto con il telefonino. Più tardi, riguardando la registrazione, scorge una figura umana accovacciata, con una lancia. In seguito è il padre a scendere, il quale a sua volta filma. Anche lui ritroverà nella registrazione una misteriosa figura. Lo spettro di un cavaliere?
Nella sala d'armi del castello di Mazzè (Torino)⁴, dove furono ospiti anche Napoleone e Mussolini, in alcuni orari le armature tintinnano. Si tratta anche in questo caso di un fenomeno soprannaturale?

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Verifiche minuziose

Su questi quattro casi di presunti fantasmi, registrati in Italia negli ultimi anni, sono state in seguito condotte le opportune verifiche. E questi sono i risultati.
Le ricerche nella cappella del barone hanno svelato l'arcano: c'era un nido di barbagianni. I piccoli di questo rapace notturno possono emettere versi e suoni inquietanti. E nella villa "stregata" di Cuneo è stato riscontrato che la soffitta non aveva intercapedine con il tetto e come avviene con i mobili, la dilatazione termica avrebbe potuto provocare rumori insoliti e sospetti. Sono stati infatti posizionati vari sensori sulle pareti della soffitta: i muri si spostavano ogni 24 ore circa e, dilatandosi, producevano i rumori.
Per quanto riguarda i filmati nel castello è stata notata una corrispondenza fra alcuni sacchi di cemento lasciati insieme ad un badile in un angolo semibuio dello scantinato con le immagini dei proprietari del ristorante: in condizioni di luce e definizione pessime, potevano essere confusi con una figura umana.
Infine si è scoperto che il tintinnio delle armature del castello di Mazzè fosse prodotto dalle vibrazioni causate dall’acqua quando, ad orari regolari, si apre una vicina chiusa. Ed ancora una volta, di fronte ai metodi di indagine scientifici, i fantasmi svaniscono.

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Occhio agli autostoppisti!

Nonostante ciò, non solo le ville e le cantine, ma anche le moderne strade asfaltate restano luoghi ideali per incontrare un fantasma. Come una celebre curva a Frasso Talesino (Benevento)⁵, dove una giovane donna fece l'autostop. Un ragazzo si ferma. Lei sale a bordo. Indossa un vestito leggero ed il giovane le presta il suo cappotto. Durante il viaggio la ragazza non proferisce parola. Giunta nei pressi di una casa nella periferia del paese, la indica come sua abitazione, scende e saluta. Poco dopo il giovane si ricorda del cappotto prestato alla sua ex-collega di viaggio, ma è ormai tardi e decide che tornerà il giorno seguente. L'indomani lo accolgono alla casa, stupiti, i genitori della ragazza. La loro unica figlia era morta sei mesi prima in un incidente stradale, proprio dove egli aveva caricato la ragazza. Anche le caratteristiche somatiche ed il vestito che indossava corrispondevano. Il giovane, incredulo alla storia raccontatagli, si recò subito al cimitero e sulla tomba della foto della ragazza, che riconosce immediatamente dalla foto, trova il suo cappotto ben piegato. Finzione o realtà?

La storia dell'autostoppista fantasma, versione moderna dello spettro, è una vicenda ricorrente in molti Paesi. Forse rispecchia la moderna paura di morire in un incidente stradale. Già nel 1942 la rivista California Folklore Quarterly pubblicò una storia molto simile a questa ambientata in Italia.

Vari studi hanno dimostrato a livello scientifico che questo fenomeno potrebbe essere un' "allucinazione oggettivizzata". Un sogno ad occhi aperti, insomma. In casi del genere, il "testimone" potrebbe arricchire e rendere più colorita la vicenda, aggiungendo particolari in modo inconscio ogni volta che cerca di ricostruire la scena, riportandola alla propria mente. Secondo la corrente psicologica detta "della Gastalt", la mente tende ad aggiungere la percezione dei fenomeni confusi, secondo quello che già conosce e crede che esista.

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Un altro strano episodio è avvenuto a Brindisi⁶, nel 2003. Sue coniugi passavano in auto dopo le 23 nella zona di Costa Morena, dove due anni prima madre e figlia erano morte cadendo con l'auto in mare. Al bordo della strada, in quella notte, c'era una ragazza alta, bruna, bella, molto bella. Chiese un passaggio in città, ma volle scendere all'ingresso del cimitero. Dopo che lei ne varcò la soglia, alla coppia tornò in mente la tragedia del settembre 2001. Era il fantasma di Paola, morta a 20 anni con la madre? La Gazzetta del Mezzogiorno pubblicò un'intervista al padre della ragazza: chiese più volte di smettere con quelle sciocche fantasie!

Bibliografia
1Il fantasma di Bombardone
2I fantasmi della villa
3Testimonianze del castello di Spezzano
4Il fantasma del castello alle porte di Torino
5 Il fantasma di Frasso Telesino
6 Il fantasma di Paola

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